Aggiungi ai preferiti
Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

IL CULTO DI SAN ROCCO

Nel secolo XV si ebbe una straordinaria diffusione del culto di San Rocco, legata soprattutto alla protezione del Santo pellegrino contro il flagello terribile della peste. Molti agiografi non sono concordi sulla sua biografia, né sono precisi sulla sua data di nascita o di morte, ma in generale, risulta nato a Montpellier, in Francia, tra il 1348 ed il 1350. Tutti concordano la sua origine da una famiglia di condizioni agiate, i Delacroix, che erano i consoli della città. Rimasto orfano giovanissimo, distribuì i suoi averi ai poveri e si diresse in pellegrinaggio verso Roma. Il terribile flagello della peste nera aveva colpito l’Europa e l’Italia in particolare già dal 1347 e sin da allora si estese per molti anni seminando morti e distruzioni. Nella biografia del Santo viene citata come tappa fondamentale la città di Acquapendente (VT) non solo per essere una delle principali tappe per qualunque pellegrino medievale diretto a Roma, ma anche perché lì avvenne il primo importante episodio della vita di San Rocco in Italia. Uno dei primi biografi, Francesco Diedo, nella sua pubblicazione “ Vita Sancti Rochi” del 1479, ci racconta che Egli, invece di girare al largo, si offrì volontario all’assistenza degli appestati nel locale lazzaretto dell’Hospitale di San Gregorio, dove iniziarono le prime guarigioni miracolose. Successivamente, non proseguì direttamente per Roma, ma girovagava volontariamente per l’Italia centrale dove aveva sentore che c’erano focolai di pestilenza. Così si fermò a Forlì, Cesena, Rimini e poi finalmente proseguì per Roma ove, tra il 1367 ed il 1368, curò un cardinale, che ottenuta la guarigione, lo presentò al Papa Urbano V. Al ritorno da Roma, dopo tre anni di permanenza, si soffermò nelle città di Rimini e Piacenza, ove era in corso un'epidemia di peste. Mentre assisteva gli ammalati nell’Ospedale di Santa Maria di Betlemme, fu contagiato dal terribile morbo. Il ripugnante bubbone della peste fece la sua apparizione su di una gamba. Per evitare di diffondere il contagio, si rifugiò in una grotta lungo il fiume Trebbia in una zona periferica di Sarmato, lungo la Via Francigena. Fu raccolto e curato sino alla completa guarigione dal nobile Gottardo Pallastrelli. Fu in questo periodo che la tradizione tramanda un episodio molto significativo dell’iconografia del Santo, un cane gli portava quotidianamente un pezzo di pane sottratto dalla mensa del suo padrone, il citato Gottardo. Questi, che si era convertito con il suo esempio, voleva seguirlo, ma Rocco glielo sconsigliò. Gottardo allora scrisse la prima biografia di San Rocco e ne dipinse anche un ritratto che ancora oggi è conservato nella Chiesa di Sant’Anna a Piacenza. Lasciata Piacenza, Rocco si diresse al Nord e presso il Lago Maggiore, ad Angera, scambiato per spia, venne imprigionato e lasciato languire per cinque anni finché non fu colto dalla morte nella notte tra il 15 ed il 16 agosto tra il 1376 ed il 1379. Su questo punto i biografi sono ancora discordanti tra loro, un’altra versione lo vuole morto nella sua città natale, Montpellier e chi, confermando la sua prigionia, lo vuole morto a Voghera. San Rocco è pure venerato quale terziario francescano e molti furono i privilegi papali concessi al terzo ordine nel 1475 e nel 1547. Nel 1485, dopo vari trafugamenti, i suoi resti furono portati, per una definitiva collocazione, nella Chiesa di San Rocco di Venezia. Una parte delle ossa del braccio rimasero a Voghera e a Roma, ed una tibia a Montpellier. Oltre ad essere invocato per la peste, è invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame, è patrono degli invalidi, dei prigionieri, degli emarginati, poiché aveva provato quelle stesse situazioni nella sua vita. Rocco venne invocato come Santo già nel 1414, durante il Concilio di Costanza, nel 1547 Paolo IV fece menzionare nella bolla “ cum a nobis “l’appartenenza al terzo ordine francescano e, per tale motivo, l’intero ordine francescano ne diffuse ardentemente il culto nei luoghi in cui erano presenti elevando altari e celebrando feste in suo onore. Ne diffusero il culto soprattutto nel Regno delle Due Sicilie (diversi Borboni furono guariti per intercessione del Santo) e anche per mandato di alcuni Pontefici che provenivano dall’Ordine dei Minori. Ma bisognerà attendere il 1584 per la sua canonizzazione e Papa Gregorio XIII ne fissò la festa al 16 agosto. San Rocco oggi in Italia è patrono di 389 paesi, vi sono 280 parrocchie e 147 confraternite. San Rocco è venerato nell’omonima Chiesa in Montecorvino Rovella, in Piazza Duomo, sede della Confraternita, ristrutturata di recente e risalente al 1749 quando fu costruita ad opera della nobile famiglia Giudicemattei su una piccola struttura precedente.
NUNZIO DI RIENZO

 
 
 
 
Pontecagnano Faiano
San Cipriano Picentino
San Mango Piemonte
 
 
 
 
             
  Avviso di Copyright 2006 © Redazione Per la tua Pubblicità Link utili Il Periodico