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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FAMIGLIA BASSI DI MONTECORVINO ROVELLA

di Nunzio Di Rienzo
Questo ramo della famiglia Bassi/ Basso esistente in Montecorvino Rovella, discende da Giovanni Basso, notaio di Albissola ( Savona ), Capitano delle armate del Marchese di Monferrato, ammesso tra i nobili di Baldacchino di Casale, si unì in matrimonio con Luchina della Rovere, sorella del Papa Sisto IV e zia del Papa Giulio II.Questo matrimonio aumentò fortemente le fortune del casato, i cui esponenti, durante il Rinascimento, occuparono importanti cariche nelle magistrature militari, presso Regni e Signorie esistenti in quasi tutta Italia.Il Casato fu ascritto nei nobili del Seggio Napoletano del sedile di Portanova e fu annoverata tra le famiglie nobili di Monte Sant’Angelo e Giffoni Valle Piana, dove la troviamo presente e molto fiorente nel 1500. Non sappiamo la data di trasferimento a Montecorvino Rovella, ma di sicuro non era ancora presente nel 1500, quando Alfonso di Aragona, re di Napoli, nel 1494, insignì del titolo nobiliare 23 famiglie montecorvinesi e tra esse non compare la famiglia Bassi/Basso. La sua diffusione nel paese si ebbe nel 1600, tra il Capoluogo Rovella ( Bassi ) e le frazioni di San Martino e località Incassata ( Basso). I Bassi si estesero anche nella frazione Ferrari ( dove c’è ancora il palazzo gentilizio con lo stemma) e la frazione Molenadi. Dai libri battesimali e stato delle anime della Chiesa dello Spirito Santo nella frazione San Martino, si trova la prima traccia di un atto di morte di Basso Stefano del 10.6.1652.Nei libri battesimali della Chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo del Capoluogo si trovano molti Bassi, ma è difficile individuarne il ramo o la collocazione nel paese poiché era vasto il territorio cittadino che faceva capo a tale parrocchia.
E’ certo in ogni caso che nel XVI secolo, la famiglia era già molto fiorente nel territorio di Giffoni Valle Piana; come è storia sicura e documentata lo splendore da essa goduta per oltre 250 anni nel territorio di Monte S. Angelo sul Gargano, dove ha espresso nel corso dei secoli personalità di grande profilo civile, politico e culturale (medici, farmacisti, avvocati, ma anche patrioti, sindaci decurioni, ufficiali della guardia nazionale).Attualmente,  simile  ad  una  pianta che continua a germogliare, esso si dipana in molteplici rami ed altrettanti direzioni, tutti  impegnati sul versante delle tradizione familiari e delle professioni liberali, peraltro congiunti dalla consapevolezza delle comuni radici e dell’identica memoria.

 
 
 
 
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