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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ecco la “carta d’identità” del Parco Regionale dei Monti Picentini.

E’ di recente istituzione, ma ha già una storia lunga e travagliata. Tra conflitti di competenza, ricerche e confronti, mobilitazioni e contrasti tra amministrazioni locali e governo regionale, persino un pronunciamento della Corte Costituzionale, nasce ufficialmente con la Legge regionale n.33 del 1 settembre 1993  che recepisce la famosa Legge quadro sulle aree protette. Il punto di svolta è però rappresentato dalla legge regionale n.18 del 2000 che dà il via alla nuova perimetrazione del parco e alle misure di salvaguardia. E’ ancora poco noto, ma presenta paesaggi di grande valore naturalistico e un ecosistema che si integra con quelli dei due parchi nazionali e dei 10 Parchi Regionali presenti in Campania. La catena montuosa dei monti picentini costituisce una delle aree a maggior densità vegetativa d’Italia che rende il Parco di grande interesse botanico per la sua diversità biologica, grazie alla fertilità dei terreni di superficie costituiti da materiali unificati di natura vulcanica provenienti dalle numerose eruzioni dell’apparato vulcanico del Somma-Vesuvio. L'elevata permeabilità delle rocce calcaree che costituiscono la impalcatura dell’intero sistema montuoso dei Picentini, unitamente ad un particolare assetto geologico, rendono il comprensorio dei Picentini il più importante serbatoio idrico naturale dell’intero Appennino meridionale. Attualmente, dall’area dei Picentini vengono prelevati in più punti circa 13.000 litri al secondo in media annua per l’approvvigionamento idropotabile di circa cinque milioni di persone residenti in Campania, Puglia e Basilicata. Oltre agli aspetti naturalistici, il Parco conserva affascinanti testimonianze della civiltà romana e sannita e interessanti e disconosciuti resti di epoca bizantina e medioevale, ancora oggetto di studio da parte di studiosi italiani e stranieri.  

NASCITA - Il Parco Regionale dei Monti Picentini nasce ufficialmente il 1 settembre 1993.

ORIGINI- L’idea di un “Parco naturale dei Picentini” fu lanciata da Pasquale Pompeo, ex presidente della Comunità montana Terminio-Cervialto nel lontano 1979 che affidò a un pool di funzionari del Ministero dell’Agricoltura e Foreste e Ministero dei Beni Ambientali, l’incarico di individuare la zona da proteggere. Il primo nucleo del Parco fu costituito dai 600 ettari dell’Oasi del Monte Accellica dati in concessione dal Comune di Giffoni Valle Piana al WWF e al locale Gruppo Attivo. Al turista si offre una natura incontaminata e un paesaggio tra i più suggestivi dei Monti Picentini, attraversati dai fiumi Calore, Picentino, Sabato e Tusciano con la presenza di numerose grotte naturali di un certo interesse come la Grotta del  Caliendo (Bagnoli Irpino); le Grotte di S.Michele e di Nardantuono (Olevano sul Tusciano); la Grotta dello Scalandrone (Giffoni Valle Piana); del Sambuco (Villanova di Serino). 
Dai monti alle valli si snodano decine d'i itinerari naturalistici del CAI che formano “l’Alta via dei Monti Picentini” ripercorrendo in parte le tracce del grande meridionalista Giustino Fortunato che ha attraversato in lungo e in largo queste montagne.   

ESTENSIONE – Il Parco Regionale dei Monti Picentini abbraccia due Province, sei Comunità montane, ne fanno parte 30 Comuni, di cui 17 ricadenti nella provincia di Avellino e 13 nella provincia di Salerno; si estende su una superficie di oltre 63.000 ettari. E’ il più grande dei parchi regionali della Campania.  

FAUNA E FLORA - Querce, castagni, larici, lecci, foreste di faggi, di aceri e di cerri residui di epoche geologiche ormai scomparse, tassi, ginestre, nei boschi l’Astragalo di Caputo e alle quote più alte la betulla e le orchidee selvatiche tra cui la celebre “Aquilegia Champagnati” che cresce alle pendici dell’Accellica. Ricchissima la fauna. Specie di spicco tra i rapaci: il falco pellegrino, la poiana, il gheppio, il barbagianni, l’allocco, il nibbio reale. Presenti anche la coturnice, il picchio nero, l’upupa, il tasso, il lupo appenninico e l’aquila reale.   

GESTIONE - Attualmente, il parco è gestito dal presidente Sabino Aquino, 55 anni, irpino, originario di Atripalda (Av), geologo, dirigente della Società Alto Calore S.p.a e professore a contratto di Tecniche di monitoraggio del territorio e dell’ambiente presso l’Università degli Studi del Sannio. Dopo il decreto di nomina di Sabino Aquino (marzo 2005), a presidente del Parco, si è insediata la Comunità del Parco, prevista come organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco e come soggetto deliberante “il piano pluriennale economico e sociale del Parco”. Ne fanno parte l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno Corrado Martinangelo, che riveste la carica di Presidente, il vice Mario Marino e i componenti Mario Sorgente, Adriano Mazzone e Generoso Martone. Con decreto del governatore Bassolino (n. 441 del 12 luglio 2006) è stato nominato il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco che risulta così costituito: Francesco De Giovanni, Antonio Pierri, Carmelo Ventura, Martino Melchionda (in rappresentanza della Comunità del Parco); Rosario D’Acunto ( per la Comunità Montana dei Monti Picentini); Michele Langastro (per la Comunità Montana “Serinese –Solofrana” ); Antonio Rescigno (per la Comunità Montana “Zona dell’Irno”); Biagio Luongo ( per la Comunità Montana “Zona Alto e Medio-Sele); Nicola Di Iorio ( per la Terminio - Cervialto); Di Milia Giuseppe (per la Comunità montana “Alta Irpinia); Bruno Fierro (per la Provincia di Avellino); Alessandro Rizzo (per la Provincia di Salerno); Leopolda Minchillo (per la Legambiente); Luigi De Lisio (per l’Associazione ambientalista WWF Italia ); Alfonso Boniello (Associazione ambientalista Amici della Terra);  Eligio Troisi (in rappresentanza della Coldiretti); Fernando Bianco (per la Confagricoltura);  Daniele Petrone (in rappresentanza della Confederazione Italiana Agricoltura). Il Consiglio dura in carica cinque anni. Di recente il parco ha avuto approvato, da parte della Giunta Regionale della Campania, in via definitiva lo Statuto (BURC n. 43 del 1-8-2007); a seguito di ciò, l’Ente potrà ora procedere alla nomina della Giunta Esecutiva al fine di avviare le attività già da tempo programmate attraverso l’utilizzo d'ingenti risorse finanziarie. 

INFO UTILI
Parco Regionale dei Monti Picentini
Gestore: Ente Parco Regionale dei Monti Picentini
Sede: via Roma (Palazzo di città) - 83051-Nusco (AV) - via Duomo - 84042 Acerno (SA)
Tel. sede di Nusco: 0827/64413 - Fax  0827/604956
Tel. e Fax sede di Acerno: 089/86995
E-mail: parcomontipicentini@libero.it
Superficie: 63.000 ha
Provincia: Avellino e Salerno
Istituzione: 1993 (Ente Parco 2003)

 

Enti Territoriali ricadenti nel Parco Regionale dei Monti Picentini:

- Provincia di Avellino -  Comuni di:  Bagnoli Irpino, Calabritto, Caposele, Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lioni, Montella, Montemarano, Montoro Superiore, Nusco, Santa Lucia di Serino, Santo Stefano del Sole, Senerchia, Serino, Solofra, Sorbo Serpico, Volturara Irpina.

- Provincia di Salerno -  Comuni di: Acerno, Calvanico, Campagna, Castiglione del Genovesi, Eboli, Fisciano, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Rovella, Olevano sul Tusciano, Oliveto Citra, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte.

- Provincia di Avellino – Comunità Montana di : Zona Serinese Solofrana, Zona del Terminio- Cervialto,  Alta Irpinia.

- Provincia di Salerno – Comunità Montana di :  Zona Alto e Medio Sele, Zona Monti Picentini, Zona dell’Irno.

 
 
 
 
Pontecagnano Faiano
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San Mango Piemonte
 
 
 
 
             
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