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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

PIZZA E LAVORO IN CAMBIO DI VOTI
Il leader dell’opposizione Fiorillo: argomentazioni squallide, frutto della disperazione politica.

Che le consultazioni elettorali fossero il momento culminante in cui si alimenta lo squallido mercato delle preferenze è ormai una triste realtà delle nostre terre. Ma ciò che sta accadendo a Montecorvino Pugliano in questi giorni rappresenta davvero un punto troppo basso nella storia politica di questo comune. Con comportamenti tanto gravi quanto irrispettosi della dignità umana, alcuni assessori comunali in carica hanno dato inizio alla propria campagna elettorale convocando i giovani del paese e raccogliendo i loro curriculum, promettendo loro posti di lavoro in aziende fantasma od addirittura posti presso il comune. Un altro assessore, invece, ha riattivato alla buona un ristorante di sua proprietà per invitare con cadenza quotidiana carovane di potenziali elettori, ai quali vengono somministrate pizze e prelibatezze varie in cambio della promessa di voti. La gravità di tali fatti, pur rappresentando in maniera evidente il segno della disperazione politica di chi li mette in pratica, non poteva essere sottaciuta; per tale ragione, abbiamo prontamente segnalato gli accadimenti ed i responsabili – avvalendoci di testimonianze e documentazione fotografica – alle forze dell’ordine, che provvederanno sicuramente ad indagare su tali insani comportamenti. Ciò che più conta è il fatto che, per fortuna, il livello di dignità dei nostri giovani ed il basso profilo degli aspiranti politici hanno di fatto neutralizzato gli effetti di questo sciacallaggio politico senza precedenti, come dimostrano le testimonianze spontanee ed immediate che abbiamo avuto modo di raccogliere subito dopo il verificarsi di tali fatti. Comprendo – dichiara Antonio Fiorillo – che la disperazione politica possa portare ad assumere atteggiamenti così squallidi e riprovevoli, ma è veramente vergognoso che si possa speculare sulle aspettative dei giovani e dei loro genitori pur di recuperare qualche voto. Quando poi a farlo sono soggetti che hanno reso ampia dimostrazione della loro incapacità politica visto che in 5 anni di amministrazione non sono stati capaci di produrre un solo posto di lavoro, il fatto assume connotati sconcertanti che denotano l’assoluta mancanza di argomenti politici nonché una spiccata propensione allo sciacallaggio. Creare e difendere il lavoro è un obbligo della classe politica, non può e non deve diventare strumento di ricatto verso coloro che si trovano in stato di bisogno; se ne sono capaci, parlino di programmi”.

 
 
 
 
Pontecagnano Faiano
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