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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I.M.U. ED ADDIZIONALI AL MASSIMO PER EVITARE IL DISSESTO DEL COMUNE

E’ in arrivo un vero e proprio salasso per i cittadini di Montecorvino Pugliano: dopo l’exploit dell’addizionale comunale (aumentata del 60%), nel Consiglio Comunale di venerdì 9 marzo si è consumato l’ennesimo attacco al portafogli dei cittadini residenti. La maggioranza che sostiene il sindaco Di Giorgio, infatti, ha approvato l’aumento delle aliquote base dell’I.M.U. (ex ICI) portandola ai livelli massimi previsti dalla legge ed introducendo così un pesantissimo balzello sulle spalle dei poveri cittadini, che per tre anni non avevano pagato nulla ed ora si trovano a dover sostenere un onere veramente assurdo, per il solo fatto di possedere un immobile. Dopo aver dilapidato l’intero patrimonio immobiliare dell’ente- composto da numerosissimi immobili pervenuti per confisca ed altri già posseduti - in studi e consulenze inutili, spese telefoniche mostruose, incarichi a parenti e familiari dei consiglieri e “promozioni istituzionali” al festival di Sanremo, il sindaco Di Giorgio non ha saputo far altro che scaricare tutto sulle spalle dei suoi amministrati, fissando le aliquote dell’addizionale comunale e dell’I.M.U. ai livelli massimi che la legge gli consentiva. Avevamo chiesto di operare dei tagli alle indennità di sindaco, assessori ed ai gettoni di presenza dei consiglieri, e di ridurre del 5/10% i compensi previsti per i consulenti esterni introducendo una sorta di clausola di solidarietà, che avrebbe sicuramente reso più accettabile la manovra e distribuito in maniera maggiormente equa i sacrifici, ma il sindaco e la maggioranza hanno fatto orecchie da mercante scaricando tutti i costi della loro politica clientelare sulle spalle dei cittadini. Per effetto di quanto deliberato, quindi, gli aumenti dell’IMU rispetto alla versione preesistente dell’ICI oscillano mediamente tra il 50% ed il 200% per la prima casa, per arrivare al 500% sugli immobili concessi dai genitori in comodato ai figli (che non beneficiano più dell’aliquota ridotta per prima casa). Altro che sofferenza del sindaco! La vera sofferenza sarà quella dei cittadini, che con gli aumenti deliberati dal Consiglio Comunale perderanno uno stipendio all’anno per pagare questi nuovi balzelli. Neanche la Chiesa è stata risparmiata dalla mannaia dell’IMU, dal momento che l’articolo 4 del regolamento approvato dal Consiglio Comunale esclude dalla tassazione le sole aree destinate a luogo di culto, mentre quelle destinate ad altri scopi saranno regolarmente e pesantemente tassate. Non manca di esternare tutta la sua disapprovazione il capogruppo della minoranza Antonio Fiorillo, che stigmatizza duramente la scelta di operare aumenti brutali ed indiscriminati: “ho ricordato al sindaco Di Giorgio che se fosse stato il manager di una grande azienda l’avrebbe portata al fallimento in men che non si dica; ma siccome fa il sindaco, scarica sui cittadini i danni provocati da cinque anni di politica dissennata e clientelare. Credo che questa volta abbia passato il segno, perché a giugno e dicembre ci saranno cittadini che dovranno pagare più della metà del loro stipendio per mantenere questo autentico carrozzone politico. Prevedo un’estate molto rovente…”

 
 
 
 
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