Aggiungi ai preferiti
Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Opinioni a confronto.

“ I rifiuti che vengono bruciati dalla popolazione generano diossina che va poi a finire nelle falde acquifere, nei foraggi e che ritroviamo infine negli allevamenti e negli alimenti. Il problema dei rifiuti si risana solamente mettendo in atto e facendo funzionare i bruciatori; ma i bruciatori non li vuole nessuno, perché c’è la favola che inquinano. Si preferisce subire l’inquinamento vero, quello dei rifiuti, piuttosto che attuare l’unica soluzione dal momento che i rifiuti non si possono ormai smaltire in altro modo”.
Girolamo Sirchia - Ministro della Salute

“ Nel nostro territorio mancano i termo-distruttori e il cdr prodotto non lo vuole nessuno dal momento che è immondizia impacchettata; neanche in Germania lo vogliono più ”.
Un consigliere comunale di Napoli

“ Sulla localizzazione degli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti deve decidere il commissario Catenacci. Ripeto: la gente deve comprendere che i rifiuti vanno trattati in loco; i comuni che effettuano la raccolta differenziata, poi non hanno problemi a smaltire i rifiuti”.
Angelo Paladino - Assessore provinciale alle Politiche ambientali

“La Centrale termoelettrica ed il Termovalorizzatore sono bombe ecologiche per il Comune di Pontecagnano Faiano, per Fuorni, per Scavate Case Rosse, Mercatello ecc…”
Ernesto Sica - Sindaco di Pontecagnano

“Il Sindaco di Pontecagnano, Ernesto Sica, senza informare nessuno ha scritto al commissario Catenacci chiedendo il termovalorizzatore nella stessa zona. Se si fa il termovalorizzatore l’impianto di tritovagliatura di Sardone sarà soppresso. Gli inceneritori stanno tutti dentro le città e non è mai successo niente”.
Ugo Carpinelli - Sindaco di Giffoni V.P.

“Il bruciatore di rifiuti non elimina le discariche, le rende molto più pericolose perché invece di “schifezze” che marciscono, le riempie di cubature un po’ minori, ceneri destinate a filtrare con peggiori conseguenze nelle falde acquifere. E’ fonte di inquinamento aereo e di consumo di combustile: i rifiuti, anche pretrattati, bruciano poco e male! La massa dei rifiuti va governata alla produzione e va ridotta. Le materie prime presenti nei rifiuti vanno recuperate e riciclate”.
Umberto Cataldo - Docente di storia e filosofia

Non sono pregiudizialmente contraria ma occorrono impianti sicuri e quello di Brescia, da quanto mi risulta, non lo è. Questo territorio ha già pagato, abbiamo il diritto di vivere in pace e di respirare. Secondo un recente monitoraggio della Legambiente tedesca sui termovalorizzatori presenti in Italia risulta che essi inquinano in un raggio di 25 chilometri. Con la diossina e le ceneri non si scherza. Il vero nodo da sciogliere è fare una buona raccolta differenziata.
Rosetta Sproviero - presidente Associazione “Natura Nostra”

Non sono contrario all’inceneritore in sè ma sono decisamente contrario ad ogni ipotesi di localizzazione nel Picentino. Certo il problema di come e dove smaltire i rifiuti riveste una grande importanza ma il percorso per arrivare a risolvere questo problema non deve costituire un pericolo per lo sviluppo turistico e agricolo di questa zona. Occorre, invece, avviare una seria politica di programmazione per il settore agricolo e continuare a battersi per uno sviluppo eco-sostenibile che salvaguardi il valore paesaggistico e culturale di questi luoghi. L’inceneritore lo vadano a fare da qualche altra parte.
Antonio Landi – Consigliere comunale di Giffoni Sei Casali

“Non mi pare accettabile il metodo che si è portato avanti finora e che non prevede una consultazione degli enti locali interessati. Qui non si tratta di installare un semplice impianto di compostaggio ma qualcosa di molto più impegnativo di cui finora sappiamo poco o nulla. Non abbiamo nessun elemento conoscitivo per prendere una posizione precisa, dire no o sì al termovalorizzatore. Occorre in ogni caso rispettare i criteri fissati dall’Ente Provincia e dal decreto Ronchi. Spesso si parla del “sistema Picentino” ma poi ognuno agisce come gli pare. Come amministratori abbiamo il dovere morale di richiamare l’attenzione sul problema della sicurezza e sui controlli perché una scelta sbagliata fatta oggi potrebbe rilevarsi irreversibile. E’ quindi legittimo che concorriamo a determinare le scelte strategiche che riguardano questo territorio già nella fase della discussione. Ugo Carpinelli è un mio amico ma oggi la gente viene a San Cipriano soprattutto perché qui trova ossigeno e natura pulita. Che cosa succederà dopo?
Paolo Sabato Assessore all’Urbanistica e Territorio del Comune di San Cipriano Picentino

“Sono favorevole al termovalorizzatore. L’emergenza rifiuti è una storia infinita che deve finire. Il termovalorizzatore rappresenta un' adeguata soluzione; le tecnologie avanzate e sofisticate e i controlli quotidiani riducono al minimo il rischio ambientale. Altre soluzioni non ne vedo”.
Gennaro Donnarumma – Presidente della Società mista Futura

“Abbiamo scritto agli organismi provinciali e regionali e al commissario Catenacci per saperne di più su questa vicenda. Siamo esterrefatti perché nessuno si è degnato ancora di risponderci. Siamo spettatori di un film di cui non si conosce neanche la trama”.
Roberto Di Giacomo Assessore all’Ambiente Comune di San Cipriano Picentino

Inchiesta pubblicata dal periodico "Promemoria" nel mese di settembre del 2004
 
 
 
 
Pontecagnano Faiano
San Cipriano Picentino
San Mango Piemonte
 
 
 
 
             
  Avviso di Copyright 2006 © Redazione Per la tua Pubblicità Link utili Il Periodico