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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

L’intervista
Continua il disagio della Cooperativa “ Eco 2000 ” - Il disimpegno del Comune “L’inceneritore di Brescia? Una struttura obsoleta”
Termovalorizzatore si, termovalorizzatore no. E’ questo il leit-motiv che sta accompagnando l’autunno degli abitanti del Picentino da quando il sindaco di Giffoni Valle Piana, Ugo Carpinelli, ha candidato il suo Comune a possibile luogo d’installazione di un termovalorizzatore.
Inizialmente era stata anche localizzata l’area (indicata da quali tecnici competenti?) dove sarebbe dovuto sorgere l’impianto: Sardone frazione già devastata dall’insediamento dell’impianto di tritovagliatura. Il Comune di Pontecagnano-Faiano si è detto nettamente contrario ad avere un nuovo insediamento a poche centinaia di metri del suo territorio comunale. Ma Carpinelli nonostante le proteste, procede la sua corsa verso il traguardo. E’ spuntata ad un certo punto anche l’ipotesi di San Vittore, una località poco distante dal centro di Giffoni e qualcuno ha affisso un manifesto dal titolo: “Termovalorizzatore. Carpinelli va a San Vittore”.
Mentre si susseguono le indiscrezioni e gli isterismi, gli allarmi e le rassicurazioni sulla vicenda termovalorizzatore, c’è chi vive un momento carico di inquietudini e tensioni. E’ il caso della cooperativa Eco 2000 che gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Giffoni e che ha in circa 14 anni di attività accumulato un certo know how nel settore dei servizi ambientali. .
E’ davvero paradossale lo stato critico di questa cooperativa nel momento in cui sul business dei rifiuti si costruiscono onori e ricchezze, ruoli politici e sociali. La cooperativa è da due anni senza contratto e percepisce una cifra (16.600 euro mensili) del tutto inadeguata al servizio offerto col risultato di una riduzione dei redditi talmente forte da ridurre i lavoratori a livelli di mera sopravvivenza. La dirigenza è impegnata in una dura azione per mantenere i posti di lavoro, ma anche per assicurare un serio e valido rilancio di un’azienda che ha dimostrato sempre una valida capacità imprenditoriale e produttiva. La crisi strutturale e di prospettive della cooperativa è la conseguenza di ritardi, errori e di tante promesse puntualmente disattese da parte dell’Amministrazione Comunale. Il sindaco Carpinelli chiamato pesantemente in causa dall’ azienda continua però a sottrarsi al confronto con i lavoratori che non hanno alcuna certezza sul loro futuro. Del momento difficile e delicato e della vertenza in corso ne abbiamo discusso con Roberto La Rocca, Presidente della Cooperativa “Eco 2000 ”.

Che cosa chiedete che vi sia concesso dall’Amministrazione comunale per risolvere i vostri problemi?
“Paghe adeguate. Ci troviamo, infatti, a dover riscontrare delle gravissime disparità salariali tra i nostri dipendenti e quelli di altri Comuni. Un esempio: mentre i nostri dipendenti, che percepiscono uno stipendio di terzo livello pari a 800 euro al mese, i colleghi di un altro Comune ricevono dai 1200 ai 1500 euro al mese. E cosa ancora più grave e stupefacente è leggere sui giornali che i soldi del ristoro per l’impianto di tritovagliatura di Sardone vengono impiegati in tutt’altri settori meno che nel nostro”.

Dopo le reiterate proteste dei mesi scorsi la situazione ha avuto dei risvolti positivi?
“Purtroppo no. Allo stato attuale non ci sono più contatti con l’Amministrazione Comunale. L’unico contatto che abbiamo è con l’Azienda del Cittadino Multiservice, con la quale intratteniamo solo ed esclusivamente un rapporto che definiremo di ordinaria amministrazione. In parole povere ad ogni fine mese facciamo recapitare le nostre fatture per le quali siamo pagati non sempre con puntualità”.

Per quale motivo avete deciso di interrompere ogni contatto con l’Ente locale. Che cosa vi ha spinto a farlo?
“ La molla è scattata all’indomani del 15 settembre, data in cui c'era stato promesso un bonus di alcune migliaia di euro che “per ragioni di tempo” non c è stato erogato”.

Questa situazione vi ha costretto a prendere dei provvedimenti nei confronti dei vostri dipendenti?
“No, fortunatamente. Nonostante tutto abbiamo salvaguardato le buste paghe di tutti tirando la cinghia in un’ottica di solidarietà sociale, riducendo com’era prevedibile la qualità, ma non la quantità dei servizi offerti”.

Sicuramente avrete seguito, con vivo interesse, la proposta avanzata dal Primo Cittadino di Giffoni Ugo Carpinelli di installare sul territorio comunale un termovalorizzatore. Favorevoli o contrari?
“La questione non è tanto di essere favorevoli, come siamo, o contrari. C’è invece soprattutto da chiedersi come e con quali criteri sarà realizzato l’impianto che, vista l’emergenza rifiuti in Campania, si ritiene indispensabile”.

Voi cosa suggerite?
Apprendiamo ancora dai giornali che in questi giorni il sindaco è stato in visita presso l’impianto di termovalorizzazione di Brescia. Ignorando, purtroppo per lui, che quello della città lombarda è una struttura obsoleta. Le polveri nocive dei fumi che produce, infatti, devono essere stoccate in una miniera (esaurita) di salgemma in Germania come fossero rifiuti nucleari. Se ci avessero interpellato in qualità di tecnici avremmo potuto far notare al sindaco che l’impianto realizzato dalla Lomellina Energia s.p.a. installato nel 2002 nel Comune di Parona, in provincia di Pavia, rappresenta oggi il non plus ultra in Europa in materia di ciclo integrato dello smaltimento dei rifiuti”.

Quali sarebbero le differenze sostanziali tra l’impianto di Brescia e quello di Parona?
“Molte. L’impianto bresciano è un semplice termodistruttore che, con le calorie prodotte dalla combustione dei rifiuti, fornisce acqua calda ed energia elettrica agli edifici pubblici della città. L’impianto di Pavia, invece, è un vero e proprio insediamento “terminale” in quanto al suo interno viene svolto per intero il ciclo dello smaltimento, dalla separazione secco-umido, con produzione di compost e Cdr alla termovalorizzazione. In pratica, il compattatore sversa in un solo luogo i rifiuti. In tal modo si evitano costosi (e pericolosi) trasferimenti ”.

Dunque un viaggio a vuoto quello che ha compiuto il sindaco Carpinelli?
“In concreto sì, considerata anche la corposità tecnico-scientifica della delegazione che lo ha accompagnato. Peccato per lui considerato che in famiglia ha un ottimo tecnico da poter interpellare”.

Inchiesta pubblicata dal periodico "Promemoria" nel mese di settembre del 2004
 
 
 
 
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