
                              Ramin Barhami interpreta Bach. La XI edizione de I Concerti dell’Accademia si chiude con  il concerto del Glenn Gould del XXI  secolo. 
                              Terzo  ed ultimo appuntamento per la XI  edizione de ‘I concerti dell’Accademia’,  breve, intensa rassegna musicale organizzata dall’Accademia Musicale Campana diretta artisticamente da Vittoria Incolingo.  Per il concerto di chiusura salirà sul palco  dell’Auditorium di Sant’Apollonia (Centro storico di Salerno) il pianista iraniano Ramin Barhami alle ore 20.30  di domenica 10 dicembre 
  “L’Arte della Fuga nelle mani di un  grande talento”- spiega Vittoria Incolingo “All’acclamato  pianista, indicato come l’erede naturale di Glenn Gould, non avremmo che potuto  richiedere l’esecuzione di questo capolavoro di J.S.Bach che peraltro ha appena  finito di registrare per la casa discografica DECCA.  Ramin torna a Salerno a distanza di otto anni.  Fu infatti nostro ospite nel gennaio 1998 e nel mese successivo, a Catania, fu  sancito il suo ingresso tra i grandi interpreti della musica bachiana, a  seguito del trionfo riscosso al Teatro Bellini, in una serata che riproponeva  il programma eseguito pochi giorni prima nella nostra città. In verità l’Accademia  Musicale Campana, sempre lungimirante e perspicace, aveva già scoperto e  riconosciuto la genialità di questo eccellente pianista, tre anni prima, nel  1995 quando, ancora completamente sconosciuto al mondo musicale che conta, fu  da noi invitato a partecipare al Festival Pianisitco Internazionale di Amalfi. Ci sbalordì, allora come oggi, la sua capacità di coniugare rigore  e spasmodica tensione, che permettono di esprimere una grande comunicativa che  il pubblico subito recepisce entusiasmandosi e, d’altra parte, di soddisfare  pienamente la critica più intransigente. Ricordo di aver chiesto a Ramin:  perché Bach? E lui, artista elettrico alla tastiera ma amabilmente pacato  quando conversa mi rispose: Mio padre  sapeva di non poter essere presente nel mio futuro e nel volermi dare in  eredità un pezzo di sublime cultura, in una delle sue lettere inviatami dal  carcere mi scrisse:’suona Bach, lui non ti lascerà mai solo’.  Innamorato  delle nostre bellezze paesaggistiche, Ramin questa volta verrà con sua madre  perché anche lei possa conoscerle ed apprezzarle. Si tratterrà per una breve  vacanza nella nostra provincia”.  
                                 Il  nome che ricorre più spesso nella vita di Ramin Bahrami è stato finora quello  di Johann Sebastian Bach, musicista a cui il giovane pianista ha consacrato  gran parte della sua attività concertistica e che lo ha reso celebre in tutto  il mondo. Nato a Teheran nel 1976, Bahrami si è diplomato con Piero Rattalino  al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e all’Accademia Pianistica “Incontri col  Maestro” di Imola, e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda.  Si è inoltre perfezionato con Alexis Weissenberg, András Schiff, Robert Levin e  in particolare con Rosalyn Tureck, l’artista che più di altri nel XX secolo ha  contribuito a far conoscere l’opera di Bach attraverso i suoi studi e le sue  esecuzioni. Nel 1998 il successo ottenuto al debutto di Bahrami al Teatro  Bellini di Catania è tale che gli viene conferita la cittadinanza onoraria.  Negli anni seguenti sono state numerose le esibizioni presso le maggiori  istituzioni musicali italiane e tedesche come la partecipazione a prestigiosi  festival internazionali. Nel corso di queste esibizioni approfondisce sempre  più la conoscenza dell’opera di Bach, anche in vista delle sue registrazioni  discografiche delle Variazioni Goldberg e delle 7 Partite che la Decca pubblica  rispettivamente nell'ottobre del 2004 e nell'autunnodel2005.
Il  nome che ricorre più spesso nella vita di Ramin Bahrami è stato finora quello  di Johann Sebastian Bach, musicista a cui il giovane pianista ha consacrato  gran parte della sua attività concertistica e che lo ha reso celebre in tutto  il mondo. Nato a Teheran nel 1976, Bahrami si è diplomato con Piero Rattalino  al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e all’Accademia Pianistica “Incontri col  Maestro” di Imola, e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda.  Si è inoltre perfezionato con Alexis Weissenberg, András Schiff, Robert Levin e  in particolare con Rosalyn Tureck, l’artista che più di altri nel XX secolo ha  contribuito a far conoscere l’opera di Bach attraverso i suoi studi e le sue  esecuzioni. Nel 1998 il successo ottenuto al debutto di Bahrami al Teatro  Bellini di Catania è tale che gli viene conferita la cittadinanza onoraria.  Negli anni seguenti sono state numerose le esibizioni presso le maggiori  istituzioni musicali italiane e tedesche come la partecipazione a prestigiosi  festival internazionali. Nel corso di queste esibizioni approfondisce sempre  più la conoscenza dell’opera di Bach, anche in vista delle sue registrazioni  discografiche delle Variazioni Goldberg e delle 7 Partite che la Decca pubblica  rispettivamente nell'ottobre del 2004 e nell'autunnodel2005.
                                Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che  risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello.  Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che  continui ad essere com’è. (Piero Rattalino).  
                              P.S. 
                                  Il  concerto sarà  anticipato da un incontro  con il Conservatorio Martucci di Salerno diretto da Francesco De Mattia. I  docenti delle classi di Composizione e Storia della Musica hanno elaborato un  saggio sull'Arte della Fuga che sarà presentato al pubblico domenica sera, alle  19.30,  prima dell'esecuzione di Ramin  Bahrami.
                                  Il concerto avrà  inizio alle ore 20.30. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.